mercoledì 5 giugno 2013

Masturbazioni pericolose


I capelli bagnati, un uccello su di me che rilascia le ultime gocce di pipì, le mie mutandine gialle, le gambe che sgocciolano gli umori dei tre ragazzi, il mio sedere dolorante, due dei tre preservativi svuotati sul mio viso,  le mie lacrime che scivolano sulle guancie.
Fu questo il momento nel quale dissi basta.
Accadde qualche giorno fa. Nell’ultimo degli incontri con Sebastiano e quegli sconosciuti.
Dissi basta alle perversioni di quel ragazzo che aveva bisogno di soldi, aveva bisogno di me.
Il primo incontro che ebbi con Sebastiano fu su internet, attraverso una e-mail.
Aveva allegato al messaggio alcune foto, tra le quali la stampa della mia foto di facebook, tutta sborrata.
Non riconoscevo quasi il mio volto, avevo gli occhi e la bocca coperti di sborra.
La cosa mi eccitò talmente tanto che mi masturbai, e risposi a quella e-mail provocatoria:
“Ciao Sebastiano, grazie per avermi scritto, le tue foto mi hanno eccitato talmente tanto che non ho resistito e mi sono toccata.  Quanti anni hai? Sembri giovane, un bacio. Lilli”.  
A questa mail seguì la sua risposta:  “ciao Lilli, lo sapevo che ti saresti eccitata, perché sei una puttana, e per questo che ti voglio, è per questo che devi incontrarmi, per sentirti troia insieme ad un ragazzo di ventuno anni”.
Non c’erano altre parole in quel messaggio, ma solo un numero di telefono.
Chiusi d’istinto la mail e mi allontanai dal pc.
Ero eccitatissima. Andai di là, e a guardare un film davanti la tv c’era mio figlio.
Lo volevo, volevo il suo membro.
 Mi sedetti accanto a lui e gli chiesi cosa stesse guardando.  Mi rispose distrattamente. Maledette partite pensai! Volevo il suo cazzo, avevo una gran voglia. Quella mail mi aveva eccitato tanto.
Non volevo farglielo capire però, volevo che fosse mio figlio a prendermi e desiderarmi.
Lentamente aprii le gambe, sfiorando quella di mio figlio. Percepivo il calore della sua coscia, anche se portava la tuta, immaginavo i suoi muscoli ed era come se me li sentissi sulle cosce, immobilizzandomi, mentre mi prendeva da dietro.
Pensavo a questo e il desiderio cresceva, ma Andrea, non sembrava provasse le stesse sensazioni.
Maledetta Roma pensai! Feci allora finta di essere interessata alla partita ma nello stesso tempo mi portavo un dito in bocca, dissimulando una certa ingenuità… mi mordevo l’indice, seguendo quel pallone, con la punta della lingua inumidivo l’unghia coperta di smalto rosso.
Nulla da fare. Non riuscivo ad avere l’attenzione di mio figlio.
Avvicinai allora il mio piedino al suo. Un piedone enorme, che copriva il mio per ben due volte. Feci finta di nulla mentre strofinavo i mie collant sul suo piede nudo … questo lo avrebbe eccitato pensai! Ma cosa..in Tv c’era la sua Roma…e allora, tutto era impossibile!
Mi alzai e mi diressi in bagno.
Mi sedetti sul water e lì aprii le gambe.
Non avevo il cazzo di Andrea, ma in compenso, una spazzola che usavo molte più volte di quanto immaginassero a casa.
Il manico della spazzola era grosso e freddo. Era leggermente rigato, e questo ogni qualvolta mi penetrava, sfiorava i punti giusti che mi facevano eccitare da morire.
Giocavo col clitoride, mentre la punta del manico si faceva spazio dentro la fica.
Quando la facevo uscire, notavo come il colore del legno del manico fosse più scuro, proprio nel punto dove mi ero penetrata.
 I miei umori lo tingevano quasi di nero, una macchia di piacere ben visibile sul manico anche la mattina quando mi pettinavo.
A volte ridevo, pensando a quanto fossi porcellina e immaginando la reazione dei miei figli e mio marito se solo avessero saputo che quel manico era consumato dalla maialina della mamma. 
Mi penetrai col manico di legno della spazzola per l’ennesima volta, lo roteavo dentro di me, pensando a mio figlio, a mio marito, ma soprattutto al cazzo dello sconosciuto della mail.
Chi era, perché mi eccitava così tanto?  Quella mia foto macchiata di sperma …mmm…  venni!

Quella sera raggiunsi un orgasmo intenso..peccaminoso e molto pericoloso.

Lilli

Questo racconto fa parte di una storia a puntate dal titolo: Il diario di Lilli.
Il diario è in continuo aggiornamento, ma se volessi leggerlo questo è l'indirizzo: CLICCA QUI

Se invece volessi scrivermi, mandarmi le tue impressioni, parlarmi della tua eccitazione, questa è la mia e-mail:  lillidori70@gmail.com

2 commenti:

  1. SE VUOI TI PISCIO IO...HO UN BEL CAZZONE GIOVANE

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  2. Incesto e pissing sono i miei argomenti preferiti...soprattutto se visti con gli occhi di una donna....continuo a seguirti....brava!

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